Sole e vitamina D potenti alleati per ridurre i livelli di colesterolo

Sole e vitamina D: potenti alleati per ridurre i livelli di colesterolo

I benefici del sole

Che il sole sia una potente medicina naturale, per di più gratuita, è ormai dimostrato da numerose evidenze scientifiche. Una moderata esposizione al sole, infatti, ha un effetto benefico sull’umore, ed è efficace nel contrastare malattie come la depressione e disturbi d’ansia, grazie all’aumento della sintesi e del rilascio della serotonina e di altri neurotrasmettitori nel cervello.
Un nuovo studio dell’University of Science and Technology of China sostiene che un’esposizione moderata alla luce solare sia persino in grado di migliorare l’apprendimento e la memoria. La ricerca, condotta da Xiong Wei e Huang Guanming, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista Cell, ha evidenziato come l’esposizione solare attivi un nuovo percorso biosintetico del glutammato nel cervello dei topi, un percorso che è in grado di contribuire alle nostre neuro-abitudini quotidiane, come l’umore, l’apprendimento e la cognizione.

Tra le patologie che traggono maggiore beneficio dall’esposizione al sole, ci sono quelle dermatologiche: psoriasi, vitiligine, acne ed eczemi sono alleviati dall’azione antibatterica dei raggi UV.

L’esposizione ai raggi solari ha inoltre un’azione antinfiammatoria, legata all’aumento di produzione di vitamina D, che si rivela benefica nelle persone che soffrono di malattie osteoarticolari come l’osteoporosi, il rachitismo, i reumatismi e l’artrosi, ma anche di asma bronchiale o anemie.

 

E quali effetti si rilevano, invece, per quanto riguarda i livelli di colesterolo?

La stagione estiva è una grande alleata per tenerne sotto controllo l’ipercolesterolemia! In questo periodo, infatti, i livelli di colesterolo nel sangue tendono a diminuire perché questo lipide viene trasformato in vitamina D dai raggi solari attivi sulla cute. Un’esposizione corretta al sole permette, infatti, alla pelle di produrre circa il 90% del fabbisogno totale di vitamina D. Una sana tintarella, quindi, è una valida alleata per contrastare l’ipercolesterolemia.

Da un punto di vista biochimico, per vitamina D si intende un gruppo di pro-ormoni liposolubili costituito da cinque diverse vitamine: D1, D2, D3, D4 e D5. Le due forme principali sono il colecalciferolo o vitamina D3, che deriva dal colesterolo ed è sintetizzato dagli organismi animali; e l’ergocalciferolo o vitamina D2, che deriva dall’ergosterolo, di origine vegetale, ed è assunto solo con l’alimentazione. Le due forme hanno attività biologica molto simile e possono essere considerate come precursori della forma attiva della vitamina D.

La vitamina D3 è sintetizzata nella cute dalla conversione del 7-deidrocolesterolo (molecola precursore del colesterolo) a previtamina D3 dopo l’esposizione ai raggi solari, attraverso una reazione proteolitica non enzimatica. La previtamina D3 è un composto intermedio instabile, che subisce rapidamente un riarrangiamento molecolare, convertendosi spontaneamente in una molecola più stabile: la vitamina D3.
È questa la spiegazione molecolare per cui l’esposizione al sole aiuta a ridurre i livelli di colesterolo. Prendere il sole in estate vuol dire, quindi, fare un sano carico di vitamina D per l’inverno, conservata nella nostra massa adiposa.

 

Ma quanto tempo esporsi al sole e quali orari sono da privilegiare?

Ad essere attive sulla sintesi della vitamina D3 sono le radiazioni appartenenti allo spettro solare degli ultravioletti con lunghezza d’onda compresa tra i 290 e i 315 nanometri, ovvero gli ultravioletti del tipo B (UVB). Per sopperire al fabbisogno fisiologico di vitamina D, l’irradiazione dovrebbe essere da cinque a dieci minuti su mani, esponendo braccia e gambe scoperte e con una frequenza di tre volte alla settimana nell’orario compreso tra le 10:00 e le 15:00.