- I dati emersi dallo studio CHECK (Cholesterol and Health:Education, Control and Knowledge) indicano come oltre il 50% della popolazione italiana che presenta livelli alterati di colesterolo possa rientrare nell’area del trattamento non farmacologico.
- Questa “terza via”, che va oltre la dieta, ma che precede i farmaci, viene suggerita anche da importanti documenti sulla prevenzione cardiovascolare, come il NCEP-ATP III (National Cholesterol Education Program – Adult Treatment Panel III), il Non-pharmachological control of plasma cholesterol levels della Nutrition Foundation of Italy e, più recentemente, dalle Linee Guida delle Società Europee di Cardiologia e Arteriosclerosi.
- Sulla base dei dati della letteratura, si può concludere che per alcuni dei nutraceutici (fibra, fitosteroli, riso rosso fermentato), la riduzione del colesterolo LDL è consistente nei vari studi ed il livello di evidenza scientifica per quanto riguarda l’effetto ipocolesterolemizzante è buono, per cui il loro utilizzo può essere raccomandato in alcune particolari categorie di pazienti.
Le evidenze scientifiche
I risultati
La berberina e la silimarina non hanno deluso le attese dei ricercatori, mostrando – da sole o in abbinamento alle terapie allopatiche già in uso – di modificare in modo significativo colesterolo totale, trigliceridi, LDL-C e di garantire un migliore controllo di glicemia a digiuno ed emoglobina glicata (HbA1c). Basti pensare che nel gruppo della terapia con statine i livelli di LDL-C si sono ridotti tra il 15-28% e quelli di HbA1c del 2,9%; nel gruppo con solo berberina e silimarina tali valori si sono abbassati, rispettivamente, del 17-26% e di oltre il 5%.
[Diabetes, Metabolic Syndrome and Obesity: Targets and Therapy – Dove Press Journal, Volume 8, Pages 89-96 (2015)]
Gli effetti sulle dislipidemie
Uno studio italiano
Uno studio del recente portato avanti da ricercatori italiani ha dimostrato come il riso rosso associato alla berberina e al cardo mariano sia capace di moltiplicare le sue azioni protettive in pazienti con dislepidemie.
[Clin Pharmacol. 2016 Dec 21;9:1-7. doi: 10.2147/CPAA.S120032. eCollection 2017.Retrospective analysis of the effects of a highly standardized mixture of Berberis aristata, Silybum marianum, and monacolins K and KA in patients with dyslipidemia.Di Pierro F1, Putignano P2, Ferrara T3, Raiola C4, Rapacioli G5, Villanova N6]
I risultati clinici mostrano effetti sorprendenti sul colesterolo totale sia durante sia post trattamento.
[Pharmacology Research – Ago 2016]
Gli studi clinici in Italia
I ricercatori della Unit of Internal Medicine, Angiology and Arteriosclerosis Diseases, Department of Medicine, University of Perugia, Italy, hanno analizzato ben 24 studi clinici, in cui i pazienti sono stati trattati con una combinazione di nutraceutici, per contrastare i livelli dei lipidi e del glucosio nel sangue.
I risultati sono stati sorprendenti, poiché la miscela di prodotti (riso rosso fermentato, coenzima Q10, acido folico, astaxantina, policosanoli e berberina), somministrata per 6 settimane, ha rivelato di essere ben tollerata e di avere effetti benefici significativi, simultaneamente, su diversi parametri metabolici: colesterolo totale, colesterolo LDL, HDL, trigliceridi, glucosio.
I dati sono stati mantenuti per diversi mesi, anche dopo la fine del trattamento, dimostrando di contrastare la formazione delle placche aterosclerotiche e il diabete.
[Giornale Italiano dell’Arteriosclerosi 2013; 4 (4): 51-63]
Le linee guida internazionali
Le più recenti Linee Guida Internazionali in tema di gestione clinica delle dislipidemie, emanate dalla Società Europea di Cardiologia, prendono in considerazione anche il trattamento con nutraceutici in considerazione degli effetti clinici ma anche dell’elevata tollerabilità. L’indicazione migliore è rappresentata dai soggetti a medio e basso rischio cardiovascolare, in cui, una modesta riduzione dei valori di LDL-C può essere sufficiente per far rientrare il soggetto nei livelli (cosiddetti “valori target”). Altra indicazione è relativa ai soggetti che sviluppano effetti collaterali con i farmaci classici. Il trattamento con nutraceutici sia per ragioni legate all’effettiva maggiore tollerabilità almeno di alcuni preparati sia per un effetto psicologico legato alla consapevolezza di assumere una sostanza “naturale” invece di un farmaco è certamente utile in questi pazienti.
Un’ulteriore categoria di pazienti è rappresentata, infine, da quelli che non raggiungono i target con la terapia classica.
Position Statement su “Nutraceutici per il trattamento dell’ipercolesterolemia” della Società Italiana di Diabetologia (SID) e della Società Italiana per lo Studio della Arteriosclerosi (SISA).
Per quanto riguarda le combinazioni di nutraceutici, quella che sembra godere del maggior numero di evidenze sull’efficacia ipocolesterolemizzante e sulla sicurezza è la combinazione costituita da basse dosi di RRF/BBR/PCS/ASX.
[Società Italiana Diabetologia 21/04/2016]
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