Il legame tra colesterolo alto e i tumori a prostata, mammella e colon

Il legame tra colesterolo alto e i tumori a prostata, mammella e colon

Nel precedente articolo del blog di Cholenor abbiamo evidenziato il ruolo protettivo del colesterolo HDL verso alcune forse di tumore del sangue:

In questo articolo parleremo degli effetti negativi del colesterolo LDL.  Numerosi studi hanno correlato la presenza di colesterolo in eccesso, in particolare delle LDL, con un maggiore rischio di crescita tumorale. Il colesterolo rappresenta il principale costituente delle membrane cellulari epiteliali, non solo nei tessuti fisiologici (pelle, cellule nervose, mammella), ma anche in quelli patologici costituenti le lesioni tumorali.

Quali gli organi più a rischio? Prostata, mammella e colon.

 

Colesterolo e cancro prostatico

Livelli eccessivi di colesterolo possono stimolare una crescita cllulareincontrollata. È stato, infatti, dimostrato che le cellule tumorali della prostata contengono livelli di colesterolo superiori a quelli presenti nelle cellule normali. Questo accade perché le cellule tumorali hanno sviluppato un meccanismo del tutto personale per superare i processi di controllo e regolazione dei livelli di colesterolo.

Iniettando cellule di cancro alla prostata di origine umana in alcuni topi da laboratorio le ricerche hanno reso noto come il colesterolo si accumuli in abbondanza nelle membrane esterne alle cellule tumorali in topi con diete ad alto contenuto di colesterolo.

A 6 settimane dall’iniezione si osserva come i topi con alti livelli di colesterolo sviluppavano il tumore alla prostata con una probabilità due volte maggiore rispetto ai topi ai quali non era stato imposto alcun cambiamento alla dieta.

La rivista Prostate ha pubblicato uno studio internazionale che ha preso in considerazione 36 mila uomini di età compresa tra 40 e 99 anni. Circa 9 mila di questi con colesterolo alto. I ricercatori hanno osservato che i maschi con la tendenza a sviluppare alti livelli di colesterolo, complice la dieta grassa, presentavano un 25% di possibilità in più di sviluppare l’iperplasia prostatica benigna.

Uno studio retrospettivo tedesco pubblicato su Oncotarget, conferma che il colesterolo alto svolgerebbe un’azione maligna sulla prostata, favorendo l’insorgenza del tumore.

Colesterolo e cancro alla mammella

Un lavoro pubblicato nel 2014 su Nature Cell Biology da un gruppo di ricercatori di oncologia clinica molecolare di Trieste ha dimostrato che la via metabolica che produce colesterolo si intreccia con YAP/TAZ, due fattori chiave della trasformazione tumorale, ossia della propensione dei tumori alla mammella a dare metastasi e a resistere alla chemioterapia. Nello stesso studio veniva sottolineato che ad accelerare i processi di trasformazione e progressione maligna della cellula è la proteina p53 mutata. p53, anche conosciuta come proteina tumorale 53, è un fattore di trascrizione che regola il ciclo cellulare e ricopre la funzione di soppressore tumorale. La sua funzione è particolarmente importante negli organismi pluricellulari per sopprimere i tumori nascenti. La versione mutata della proteina p53 è stata trovata in moltissime forme tumorali, agendo da potenziatore della proliferazione.

 

Qual è la correlazione tra colesterolo e la proteina p53?

Un numero crescente di studi mostra che lo sviluppo, la proliferazione, la metastatizzazione di un tumore è, anche, una questione di meccanica, e di fisica. La relazione tra la particolare consistenza delle masse tumorali e la malignità garantita da p53 è molto chiara: p53 mutata ha bisogno di un certo assetto del tessuto quali rigidità e durezza del tessuto e tra i fattori che cooperano a tale assetto tissutale svolge inequivocabilmente un ruolo preponderante la catena metabolica del colesterolo. La possibilità di interferire su questo equilibrio può, pertanto, concretizzarsi agendo a monte sui livelli di colesterolo.

 

Nelle neoplasie le cellule in crescita e/o replicazione, stimolate dall’attività del fattore di crescita epidermico (EGFR), sono estremamente avide di zuccheri semplici e di acidi grassi, al fine di produrre energia a livello cellulare in diverse condizioni fisiopatologiche.

Uno studio del 2015 di Haskins J. W. et al. ha evidenziato che l’attivazione mediata dalla neuregulina1 (NRG1), stimolando alcuni recettori per l’EGFR, migliora l’espressione del recettore necessario per assorbire le LDL e stimola i geni coinvolti nella biosintesi del colesterolo anche nell’epitelio mammario in coltura cellulare, determinando quindi un effetto pro-attivo sulla crescita tumorale.

 

E cosa dire del cancro al colon?

Un regime alimentare ricco di colesterolo aumenta anche il rischio di ammalarsi di cancro al colon. A riferirlo è uno studio pubblicato su Cell Stem Cell e realizzato dai ricercatori della Scuola di Medicina David Geffen della UCLA, che mostra che un aumento del colesterolo nei roditori corrispondeva ad una divisione più rapida delle cellule staminali dell’intestino. Più aumentavano i livelli di colesterolo degli animali, più rapidi erano la divisione delle cellule e l’allungamento del loro intestino. Questi cambiamenti acceleravano significativamente il tasso di formazione del tumore del colon.

 

Questi studi confermano l’importanza di tenere sotto controllo i livelli del colesterolo, non solo per prevenire il rischio di malattie cardiovascolari e lo sviluppo di sindrome metabolica, ma anche per prevenire vari tipi di neoplasia.