Dormire poco altera il metabolismo del colesterolo

Dormire poco altera il metabolismo del colesterolo

Una moltitudine di studi dimostrano che dormire poco conduce all’aumento di peso ed è un fattore di rischio per il diabete, per un impatto negativo della deprivazione di sonno sul metabolismo dei carboidrati e le alterazioni degli ormoni deputati al controllo dell’appetito. Dormire meno significa anche alterazioni del sistema immunitario e attivazione dell’infiammazione.

Ma non è tutto. Adesso un gruppo di ricercatori finlandese, in uno studio pubblicato su Scientific Reports, dimostra che le ore di sonno perse alterano i sistemi di trasporto del colesterolo, sia a livello dell’espressione genica, che dei livelli di lipoproteine circolanti. Lo sleep team dell’università di Helsinki ha dimostrato come l’associazione di uno stile di vita sano con un adeguato numero di ore di sonno, riduca il rischio di eventi cardiovascolari in una percentuale variabile tra il 65% e l’83%.

Questa scoperta, unitamente alla dimostrazione di un’attivazione dei meccanismi dell’infiammazione causata dalla deprivazione di sonno, contribuiscono a spiegare l’aumentato rischio di eventi cardiovascolari nei ‘nottambuli’.

Vilma Aho della Universityof Helsinki e colleghi hanno infatti analizzato una ventina di persone in laboratorio sottoponendoli o meno a restrizioni del sonno, ma hanno anche incluso nelle loro analisi i dati ottenuti in studi epidemiologici real life provenienti da due grandi coorti di circa 2800 persone. In entrambi i casi i ricercatori hanno analizzato sia il profilo di attivazione dei geni che i metaboliti presenti nel sangue.

Lo studio finlandese ha dimostrato che i geni che partecipano alla regolazione del trasporto del colesterolo sono meno attivi nei soggetti sottoposti a deprivazione di sonno, rispetto a chi dorme un numero sufficiente di ore.

I dati di popolazione hanno infatti consentito di scoprire che le persone che dormono poco hanno livelli più bassi di colesterolo HDL (colesterolo ‘buono’), rispetto a chi dorme a sufficienza. Lo studio dimostra che già dopo appena una settimana di deprivazione di sonno, cominciano ad evidenziarsi alterazioni nel metabolismo e nelle risposte immunitarie, sottolineando così come, per mantenersi in salute, non sia necessario solo mangiar sano e mantenersi in esercizio, ma anche dormire bene e abbastanza. Quanto? Secondo le  linee guida della National Sleep Foundation dipende dall’età: se per un bambino di 5 anni possono servire anche 13 ore per un adulto meglio non scendere sotto le 7 a notte.

I ricercatori finlandesi ritengono che bisognerebbe evidenziare a livello di educazione sanitaria l’importanza che una buona qualità e quantità di sonno gioca per la salute e viceversa. La correzione degli stili di vista dovrebbe cioè riguardare non solo l’attività fisica e la dieta ma anche focalizzarsi sul sonno.

I ricercatori dell’Università di Seul hanno constatato che, a confronto con gli individui che dormivano 6-7 ore al giorno, gli uomini che dormivano meno di sei ore più facilmente presentavano la sindrome metabolica e una più alta circonferenza addominale. Quanto alle donne con la stessa riduzione del sonno, più spesso presentavano soltanto un girovita più ampio, considerato un parametro utile a valutare il rischio cardiovascolare (la misura ideale del punto vita per la donna è al massimo di 80 e di un uomo 102 centimetri). Ma anche il sonno prolungato quotidiano sembra sortire effetti: il dormire più di dieci ore al giorno risultava associato con la sindrome metabolica, una più alta circonferenza vita e più alti livelli di trigliceridi negli uomini. Nelle donne gli stessi effetti: più zucchero nel sangue e meno colesterolo buono.

Proteggere cuore e arterie sarebbe quindi un buon motivo in più per cercare di assicurarsi ogni giorno il quantitativo di ore di riposo raccomandato dagli esperti.