Come abbassare i livelli di omocisteina nel sangue

Come abbassare i livelli di omocisteina nel sangue

Abbiamo visto nel precedente articolo la correlazione tra livelli colesterolo e omocisteina. Ma come vengono regolati i livelli di omocisteina nel sangue?

Esistono diversi fattori che possono portare all’accumulo di omocisteina nell’organismo possiamo dire essere l’alimentazione, spesso carente in alcune vitamine, e uno stile di vita sedentario, corredato da cattive abitudini, possono peggiorare la situazione, così come difetti genetici di varia gravità, situazioni fisiopatologiche (fumo, insufficienza renale conica, psoriasi e ipotiroidismo) e alcuni farmaci.

La presenza di eventuali livelli fuori norma può essere rilevata mediante delle specifiche analisi del sangue, normalmente prescritte dal medico.

Il deficit delle vitamine del gruppo B (vitamina B6, B9, B12) e in particolare dell’acido folico (B9) comporta un aumento dell’omocisteina, associata ad una ridotta sintesi endogena di monossido di azoto dotato di azione vasodilatatrice e ad una più marcata tendenza alla trombofilia. La loro integrazione contribuisce a ridurre i livelli di omocisteina.

L’iperomocisteinemia risulta correlata anche con altre patologie tra cui:

  • maggior rischio di sviluppare demenza senile
  • ritardo dell’intelligenza in bambini in età scolare
  • rischio di malformazioni fetali in gravidanza (difetto della crescita fetale, distacco prematuro della placenta, aborti spontanei)
  • aumento dell’incidenza di fratture ossee di natura osteoporotica.

 

Quali sono i valori normali dell’omocisteina nel sangue?

Quando l’omocisteina plasmatica supera il valore di 12 µmol/L, si parla di iperomocisteinemia: è borderline quando il valore plasmatico di omocisteina è di 10-12 µmoli/l, moderata quando è di 13-30 µmoli/l, intermedia quando è di 30-100 µmoli/l e severa se il valore plasmatico di omocisteina supera le 100 µmoli/l.

 

Cosa fare in caso di iperomocisteinemia?

È importante modificare lo stile di vita ed il comportamento alimentare, ossia:

  •     Aumentare l’assunzione di frutta e verdura ricche di vitamine del gruppo B
  •     Abolire il fumo
  •     Incrementare l’attività fisica
  •     Ridurre il consumo di alcol e caffè.

Dal momento che il metabolismo dell’omocisteina è associato a quello delle vitamine del gruppo B, è necessario consumare alimenti ricchi di acido folico. Via libera, dunque, a frutta e verdura, ma soprattutto verdure a foglia verde, crucifere e alimenti che contengono acido folico, ricordando che con la cottura le vitamine si denaturano. Si consiglia, quindi, di consumare quanto più possibile i cibi crudi o cotti a basse temperature e/o per breve tempo preferendo, per esempio, la cottura al vapore. Inoltre, si tratta di vitamine idrosolubili, quindi si sciolgono nell’acqua che utilizziamo per lavare la frutta e la verdura; non lasciamole, quindi, “in ammollo”.

È necessario, al contrario, ridurre il consumo di grassi saturi, sale e proteine animali soprattutto provenienti da carne rossa, cercando di prediligere le proteine vegetali, contenute ad esempio nei legumi.

In supporto alla dieta, è possibile eventualmente fare affidamento all’integrazione alimentare quotidiana di 0,5-5 mg di acido folico, che può ridurre del 25% i livelli di omocisteina nel sangue. L’associazione con vitamina B12 contribuisce a una ulteriore riduzione del 7% circa.