Che cos’è l’omeostasi del colesterolo?

Che cos’è l’omeostasi del colesterolo?

Si definisce omeoastasi l’attitudine dell’organismo vivente a conservare le proprie caratteristiche al variare delle condizioni esterne dell’ambiente tramite meccanismi di autoregolazione.

Per omeoastasi del colesterolo si intende l’insieme di quei meccanismi che hanno lo scopo di impedire eccessive variazioni, in difetto o in eccesso, dei livelli di questo lipide nell’organismo. Tali livelli sono mantenuti se la sintesi endogena e l’assorbimento intestinale sono in equilibrio con la sua escrezione fecale.

In un adulto sano, l’omeostasi del colesterolo è strettamente regolata da complessi circuiti di feedback. In questo caso, se il paziente sano mangia abbondanti quantità di colesterolo nella dieta, la biosintesi nel fegato viene notevolmente ridotta per mantenere l’equilibrio. Al contrario in condizioni di deficit di colesterolo, l’organismo risponde incrementandone l’assorbimento e la sintesi endogena.

L’organo più evidente che controlla l’omeostasi del colesterolo è il fegato perché non solo biosintetizza il colesterolo rilasciato nel sistema circolatorio, ma scompone il colesterolo potenzialmente dannoso e fluttuante dal flusso sanguigno.

 

Ruolo di HDL e LDL nel mantenimento dei livello di colesterolo

Come abbiamo visto ridurre la quota alimentare di colesterolo porta ad un aumento della sua sintesi endogena. Ma allora come limitare la sintesi endogena per ridurre i livelli di colesterolo totali? La sintesi endogena può essere limitata con l’esercizio fisico aerobico: 30-40 minuti al giorno al 50-60% della frequenza cardiaca massima stimata.

È, inoltre, importante, nella sua gestione, tenere alto il colesterolo HDL (il colesterolo buono) e abbassare il colesterolo LDL (il colesterolo cattivo).

Le HDL sono utili per mantenere l’omeostasi del colesterolo perché raccolgono e rilasciano colesterolo potenzialmente pericoloso direttamente nel fegato, dove viene sintetizzato in innocui acidi biliari utilizzati dal sistema digestivo. Le LDL operano in modo meno vantaggioso perché tendono a depositare il loro colesterolo nelle cellule del corpo e sulle pareti arteriose. Sono livelli eccessivi di LDL che hanno dimostrato di aumentare il rischio di malattie cardiovascolari.

In un adulto con un livello LDL di base elevato, a causa di anni di cattive abitudini alimentari o altre condizioni genetiche o mediche, il circuito di feedback e il meccanismo di coping sistemico possono essere sopraffatti dallo stesso apporto abbondante, causando un pericoloso squilibrio omeostatico. In questi casi, l’utilizzo di farmaci, come le statine, può aiutare il corpo a ritornare a un sano equilibrio di colesterolo.