Cardo mariano e la sua azione ipocolesterolemizzante indiretta

Cardo mariano e la sua azione ipocolesterolemizzante indiretta

Il terzo componente principale contenuto in Cholenor è il Cardo mariano (Silybum marianum), una pianta erbacea selvatica appartenente alla famiglia delle Asteracee. Diffuso in tutto il bacino mediterraneo, il Cardo mariano è noto sin da tempi remoti per i suoi usi alimentari e le numerose virtù benefiche. In particolare, è stato ed è tuttora impiegato per migliorare la funzionalità epatica.

Le proprietà terapeutiche del cardo mariano derivano dalla silimarina, una miscela di flavolignani (silibina, isosilibilina, diidrossisilibilina, silidianinina e silicristina) assente nelle foglie e concentrata nello strato proteico esterno del frutto. Contiene, inoltre, steroli, flavonoidi, proteine ed oli vegetali, come gli acidi oleico, linolenico e palmitico.

La tintura madre preparata a partire dai frutti è utilizzata nella medicina omeopatica, le cui applicazioni cliniche rispecchiano esattamente quelle dettate dalle esperienze popolari e dalla scienza fitoterapica.

La silimarina possiede un’azione antiossidante ed epatoprotettrice, che rende il Cardo Mariano indicato per la disintossicazione dovuta a epatite, cirrosi, alcolismo, droghe, e tossine ambientali, che entrano nel corpo tramite il cibo, l’acqua, l’aria e la pelle. È, inoltre, il rimedio salvavita contro l’avvelenamento da funghi velenosi, come l’Amanita phalloides e rigenera i tessuti del fegato, stimolando la produzione di nuove cellule, ringiovanendolo e proteggendolo.

Per la sua proprietà tonica e decongestionante, migliora la funzionalità epatica, ed è coadiuvante contro problemi, legati alla fatica, la depressione e ad allergie alimentari.

Ha un ruolo protettivo anche sui reni. Attraverso l’aumento del tasso di proliferazione, la stimolazione della sintesi di proteine e DNA e l’incremento dell’attività della lattato deidrogenasi nelle cellule renali protegge dal danno cellulare provocato da paracetamolo, vincristina e cisplatino.

Ha, inoltre, proprietà galattogene: stimola cioè la produzione di latte materno, poiché i flavonolignani regolano la produzione ormonale femminile.

Ma passiamo ora a capire quale sia il ruolo del Cardo Mariano sui livelli di colesterolo. Ha un’azione ipocolesterolemizzante? Si ma indirettamente agendo sulla biodispobinibilità delle berberina, che come abbiamo già visto esercita straordinari effetti ipolipemizzanti e ipoglicemizzanti. Infatti, un aspetto critico dell’impiego della berberina è la scarsa biodisponibilità orale, che è inferiore all’1%. A livello intestinale le particelle di berberina formano aggregati particellari che non permettono alla sostanza di passare in soluzione, così il 56% viene eliminato dalle feci, mentre un 43-44% subisce un forte metabolismo intestinale a opera del microbiota e del cit p450.

Inoltre, è anche substrato della glicoproteina P che restituisce al lume intestinale quel poco che riesce a passare nell’enterocita. Tre le strategie di formulazione per by-passare gli ostacoli vi è l’utilizzo della silimarina che è un inibitore della glicoproteina P. Ma di questa parleremo nel prossimo articolo!

Cardo Mariano e la sua azione ipocolesterolemizzante  indiretta